Erikson e il ciclo della vita

Erikson è stato uno psicoanalista tedesco poi naturalizzato negli Stati Uniti, paese nel quale risiedette a partire dal 1933. Egli fu il primo allievo diretto di Sigmund Freud.
La sua importanza sta nell’aver proposto un modello concettuale dei bisogni del bambino. Tale prospettiva vede lo sviluppo mentale e psichico del bambino come risultato dell’ interazionetrala maturazione organica,che porta con sé nuove abilità e competenze psicologiche e cognitive. 


Gli stadi eriksoniani dello sviluppo psico-sociale 
Erikson suddivide l’intero arco della vita in otto differenti età dell’uomo , ciascuna associabile con una critica fase dello sviluppo della personalità globalmente intesa.Entrano in gioco, come accennato, nel determinarsi delle varie fasi, dimensioni che non sonodi solanatura psicologica, bensì anche sociale, culturale e funzionale. 

1. La fase della fiducia e sfiducia si estende per tutto il primo anno di vita. Se le persone che accudiscono il bambino sono premurose e riescono a soddisfare i suoi bisogni, egli svilupperà nei loro confronti sentimenti di fiducia che tenderà ad estendere agli altri. Al contrario, se le cure sono carenti, il bambino svilupperà un senso di sfiducia che investirà il resto delle persone. Questo senso di sfiducia caratterizzerà anche l’autostima del bambino, che avvertirà l’inadeguatezza di se stesso nei confronti di un ambiente su cui non riesce a incidere.

2. Lo stadio dell' autonomia, vergogna e dubbio: Il secondo e terzo anno di vita vedono il bambino crescere tra l’esigenza di essere autonomo, la sperimentazione dei primi insuccessi che alimenteranno il sentimento di vergogna e il dubbio di non riuscire a portare a termine le sfide che lo sviluppo motorio prevede.

3. Spirito di iniziativa e senso di colpa: superare il dilemma tra l’esigenza di coperta e di esplorazione e il senso di colpa dovuto a questa sua esuberanza. In altre parole, il bambino in questo periodo cerca di sperimentare e scoprire, magari anche rompendo i giocattoli per vedere come sono fatti.

4.industriosità e senso di inferiorità: il dilemma presentato nella fase dell’industriosità e del senso di inferiorità (6-42 anni) è tipica di un bambino chiamato a realizzare alcune conquiste. A scuola deve imparare a leggere, scrivere e a far di conto. Il mancato sviluppo di queste nuove abilità complesse e il confronto con i coetanei può causare un senso di inferiorità che si ripercuoterà nello sviluppo successivo.

5. Stadio dell'integrità e dispersione: Nella fase dell’identità e della dispersione (13-18 anni) il ragazzo deve fare i conti con la conquista della propria identità sia di genere che di collocazione nel mondo sociale e professionale.

6. Lo stadio dell'intimità e isolamento: con questa fase (19-25 anni) Erikson descrive la dialettica tra due tendenze contrapposte: l’esigenza di fondersi con gli altri e quella di preservare la propria identità isolandosi.

7. Lo stadio della generatività e stagnazione: L’individuo avverte l’esigenza che gli altri abbiano bisogno di lui perciò cerca di realizzare qualcosa avvertito come positivo sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista familiare.

8. Lo stadio dell' IO e della disperazione: L’individuo tenta un bilancio di quanto è riuscito a realizzare nella vita. Deve accettarsi così com’è. Se avverte che ha realizzato molte cose avrà un’Io integro, diversamente sopraggiungerà la disperazione.


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