L'approccio fenomenologico e le sociologie micro

Le sociologie micro

A partire dagli anni Sessanta l'oggetto d'indagine della sociologia era stata, prevalentemente, la società nel suo complesso. Conseguentemente, giacche avevano fino ad allora, le teorie sociologiche studiato soprattutto i fenomeni sociali macroscopici, quei fenomeni che coinvolgono tutta una società: industrializzazione, secolarizzazione, inurbamento, società di massa ecc. Perciò, esse vengono sinteticamente chiamate teorie macro. A partire dagli anni Sessanta si sviluppano invece in America alcune tendenze che, accomunate da un'unica ascendenza alla corrente filosofica della fenomenologia, perdono interesse per le strutture generali della società e concentrano invece la loro attenzione su fenomeni sociali microscopici, quali le interazioni tra individuo e individuo in piccoli gruppi, in ambienti particolari (come una scuola, un ufficio, un manicomio) o in situazioni determinate. 

L'atteggiamento fenomenologico è stato introdotto in sociologia nell'ultimo dopoguerra da Alfred Schütz. Esso consiste nella convinzione che la realtà esterna a noi  abbia significato solo in base al modo in cui noi interpretiamo le situazioni, a come le definiamo, e di conseguenza al modo in cui facciamo esperienza di esse.

La tipizzazione 

È quel processo per il quale quello che si è già appreso nel passato, nel fare nuove esperienze automaticamerite apprendiamo cose e situazioni in base alla loro familiarità rispetto a quelle esperienze pregresse. La somiglianza di ciò che vediamo con ciò che abbiamo visto in passato è il principio per il quale ordiniamo le regole del cosmo.

Insomma rappresentiamo le persone con una propria individualità o qualche "tipo" sociale: prima di avere un volto e un nome, l'altro che sto per conoscere mi appare già come un passante, un ospite, un compagno di classe o un professore. È in ba se a queste tipizzazioni che ci formiamo delle aspettative sul comportamenti. 



Comments

Popular Posts