Psicologia: Vygotskij

 

Mentre Piaget associa lo sviluppo cognitivo all'età, alla crescita, Vygotskij associa lo sviluppo come una conseguenza di varie relazioni, della cultura  o detto in semplice parole dall'ambiente influenzato da fattori sociali, storici e culturali. Questo spiegherebbe perché alcune popolazioni sono più agevoli in determinate cose e perché se si aiutano i bambini capiscono più velocemente e in seguito riescono a ragionare in modo autonomo.


Vygotskij individua 3 fasi principali nello sviluppo dei concetti nei bambini:

  1. Nella prima fase il bambino comincerà a fare una sintesi delle proprietà e delle caratteristiche più esteriori e vistose presenti nei vari oggetti
  1. Nella seconda fase si svilupperà la generalizzazione, cioè la capacità di creare nessi concreti fra le cose e non solo di coglierne le somiglianze;
  2. Nella terza fase il bambino sarà in grado di compiere il processo di astrazione vero e proprio, tipico della formulazione dei concetti: egli sarà quindi in grado di pensare al concetto di casa in astratto, anche in assenza di esemplari concreti e riuscirà inoltre a creare collegamenti tra concetti a livello astratto.

Non è quindi la maturazione di alcune strutture psichiche, insieme alla spinta motivazionale della curiosità, come sottolinea Piaget, a indirizzare lo sviluppo cognitivo, bensì l'ambiente e l'interazione con gli adulti che favoriscono il processo di crescita.


La zona di sviluppo prossimale, definita da Vygotskij come la distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale. Perciò è importante che l'adulto aiuti il bambino a colmare la distanza fra il suo sviluppo attuale e potenziale.

Dai 3 anni circa il linguaggio può essere distinto in linguaggio egocentrico, ovvero un linguaggio utilizzato per se stesso, come strumento per la conoscenza della realtà, e linguaggio comunicativo, ovvero uno strumento per interagire con gli altri. C'è una profonda differenza tra la posizione di Piaget e quella di Vygotskij sul linguaggio. Anche Piaget considera fondamentale la funzione del linguaggio nello sviluppo cognitivo, ma egli ritiene che il pensiero preceda il linguaggio: esistono forme di pensiero preverbale.


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