lo sviluppo emotivo del bambino

Le emozioni possono essere definite come stati dell'organismo caratterizzati da fattori psicologici e fisiologici: la vergogna, per esempio, è uno stato mentale accompagnato da modificazioni fisiche. 
Secondo l'evoluzionismo darwiniano, la funzione delle emozioni è quella di produrre una risposta rapida ed efficace anche a fronte di una situazione di emergenza, per salvaguardare la sopravvivenza individuale.

Lo sviluppo emotivo è altrettanto fondamentale di quello percettivo-motorio e cognitivo. Infatti, come il bambino matura nuove cognizioni attraverso la percezione e il movimento, così anche i suoi stati emotivi influenzano l'acquisizione di nuove conoscenze e viceversa. Uno sviluppo emotivo regolare faciliterà la maturazione cognitiva, mentre le abilità e conoscenze sviluppate dal bambino lo aiuteranno ad affrontare la situazione che sta vivendo.

Già ai primi anni di età i bambini cominciano a esprimere le loro emozioni e a comprendere quelle degli altri. Lo sviluppo emotivo del bambino è possibile grazie all'integrazione delle dimensioni cognitive, percettive e motorie del bambino con il proprio sé, che si viene a formare in questa fase. La prima consapevolezza di sé avviene attraverso il riconoscimento del proprio corpo quando il bambino si guarda allo specchio. 



La teoria della differenziazione di Bridges

la psicologa canadese Katherine Bridges sostiene che i bambini al momento della nascita provano solo una sorta di generica eccitazione, ovvero delle emozioni prevalentemente indifferenziate, che si manifestano attraverso movimenti disordinati e con il pianto.

L'approccio differenziale di Izard

Secondo Carroll Izard il bambino è fin dalla nascita in grado di provare emozioni. Ma si trattano di emozioni che possono svolgere una funzione adattativa, e che servono sia a interagire con l'ambiente fisico e sociale, sia a segnalare alla madre il proprio disagio

L'approccio funzionale

Secondo questo approccio le emozioni sarebbero presenti nei neonati in forma rudimentale fin dai primi giorni di vita, e che in seguito si vadano a complicarsi alla manifestazione di soddisfare dei bisogni.

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